incontri interessanti

 

Oggi, davanti alla caserma “Spaccamela” , ho incontrato Gaetano Cusimano del 6° Sc. ’84. Sono passati 39 anni da quando Gaetano ha fatto il militare nella Prima Cp. del “Bolsena” comandata dall’allora S.Ten. Corrado., ma si ricordava quando partecipava alle esercitazioni in cui era coinvolta la mia Compagnia (Comando e Parco)  e oggi il tempo si è fermato. Per me è stato estremamente gratificante questo incontro, infatti, nonostante il tanto tempo trascorso, è stato come essere ancora lì in Caserma, a rivivere quelle attività allora faticose e complesse e ora dense di nostalgia e di sensazioni piacevoli e indimenticabili! Grazie Gaetano

Brini Bruno

Non era del “Bolsena” ma è come se lo fosse stato, era uno che usava il cervello e non esitava ad utilizzarlo per la comunità, simpatico, gioviale e generoso, non possiamo evitare di ricordarlo anche in questo nostro sito. Lo abbiamo salutato per l’ultima volta il 31 agosto 2023 perché è morto domenica 27 agosto.  Riposa in pace nel cielo dei giusti!

Mar. Ferdinando Pizzuti

 

 

 

 

Il nostro caro Mar. Ferdinando Pizzuti, decano del “Bolsena” e sempre sulla breccia (cultore di pregiate testimonianze del passato – tra l’altro possiede una Bianchina degli anni ’60  che cura in modo encomiabile e con la quale attualmente  si sposta per tragitti neanche tanto brevi), in considerazione all’attaccamento che da sempre lo lega al nostro Reparto e alla sua storia, mi ha voluto rendere partecipe della composizione del 5° Reggimento Genio nell’anno in cui egli ha preso servizio, cioè il 1959, e così mi ha dettato:

  • Il Reparto era ordinato su:
    • V Battaglione Genio Pionieri di Corpo d’Armata (dal 1975 5° “Bolsena”)
    • I Battaglione Genio Minatori  (dal 1975 1° “Garda”)
    • IV Battaglione Genio Minatori  (soppresso nel 1974)
    • 7° compagnia Genio Minatori autonoma (poi cp. quadro del 1° “Garda”)
    • 2° compagnia Genio Mascheratori (soppressa nel 1974)
    • 2° compagnia Genio Fotoelettricistii (soppressa nel 1974)
    • Plotone  Comando Reggimentale (soppresso insieme al Reggimento nel 1975)
    • 2° nucleo MEI (Meccanici Elettricisti Idrici) (soppressi prima del 1973)

Nel ringraziarlo per la preziosa testimonianza che va ad integrare  i cenni storici del sito e per il fedele attaccamento all’istituzione ritengo di interpretare i sentimenti di tutti gli ex del “Bolsena” nel porgergli i nostri più cordiali e affettuosi saluti.

Gen. Livio Foraboschi

Il Generale Livio Foraboschi ha raggiunto la moglie Gigetta

 

 

 

 

LIVIO FORABOSCHI

Ne danno il triste annuncio il figlio Fabio con le adorate nipoti Lucrezia e Matilde assieme alla nuora Genny. I funerali avranno luogo martedì 30 maggio, alle ore 12, nella chiesa di San Marco in Chiavris.
Seguirà cremazione.
Si ringrazia quanti vorranno onorarlo.
of ANGEL Remanzacco-Pulfero Feletto Umberto tel. 0432 726443 www.onoranzeangel.it

incontro giugno 2023

 

 

 

 

 

 

 

Carissimi, sabato 17 giugno 2023 presso il comprensorio Logistico Addestrativo del Cormor  attualmente gestito dal 3° Rgt. gua,. che ci ha gentilmente autorizzato l’ingresso, un cospicuo numero di militari già in forza al 5° Btg, g. p. “Bolsena” si è riunito intorno alla lapide che commemora il Ge. Marchetti dove è stata deposta una corona.

E’ seguito un pranzo presso il ristorante Belvedere di Tricesimo.

Di seguito le allocuzioni pronunciate dal sottoscritto: la prima davanti alla lapide la seconda alla fine del pranzo;

Cari amici, il cammino che ci ha portato a questa lapide è stato un po’ – come era nella nostra mente quando lo abbiamo organizzato – uno struggente  viaggio indietro nel tempo, infatti  lo abbiamo affrontato con nella mente un passato non più tanto recente, in cui credo si siano affollati pensieri discordanti, in cui nostalgia e rammarico si avvicendavano, in cui la voglia di rivivere alcuni tratti della nostra gioventù si alternavano alla constatazione del tempo che passa. Già il tempo, che è rotolato via in modo inarrestabile e veloce, ha lasciato nei nostri animi il desiderio di fermarlo tramite questi nostri incontri in cui i volti dei nostri amici, che osserviamo con curiosa insaziabile cura, ci rimandano ai tempi in cui questi luoghi erano per noi il simbolo del nostro lavoro, della nostra fatica ma anche della nostra soddisfazione. Ecco allora che, venendo qui, siamo passati davanti a quella che a quel tempo era la palazzina comando, in cui mentre i Comandanti si avvicendavano Albano, Massafra e Franz rimanevano a stuzzicarsi in un simulato contrasto, sempre però nello spirito di cameratismo e dedito alla costruzione di edificanti risultati; in cui nel retro del piccolo circolo ufficiali l’onorevole Zamberletti, mai dimenticato, ha messo le basi per la ricostruzione post terremoto dandoci mezzi e possibilità adeguati, in cui ondeggiava al vento l’antenna del baracchino di Trullu, (l’ho citata anche perché l’ho vista ondeggiare parecchio quando nel settembre del ’76 il terremoto si è fatto risentire con imperiosa virulenza, vanificando parecchi lavori di ripristino avviati),  abbiamo calpestato l’asfalto che Radice si ingegnava a cospargere con maleodoranti spruzzi di olio esausto al fine di limitare e  addomesticare il rilascio abbondante dei fiocchi impalpabili e leggeri  che i tanti  pioppi producevano per assicurarsi il proseguo della propria esistenza, pioppi che ombreggiavano il nostro cielo attualmente purtroppo sgombro e assolato. Un altro protagonista è stato Sapia, lo abbiamo incontrato (sempre nei ricordi) nella baracca FCU, nel deposito carburanti senza dimenticarlo nella sua funzione principale di operatore di natanti a motore (era quello che si chiamava quando c’erano operazioni importanti), e poi l’officina leggera di Di Paolo e Ciullo, il posto manutenzione di Luciano Mei, l’ufficio auto di Pietro Semeraro e dietro il gruppo C (regno di Massafra). I magazzini dei ponti Bailey e Krupp M.A.N. Le tettoie degli automezzi e mezzi del genio (erano se non ricordo male circa 250 di tutte le più svariate tipologie), la salita alla zona 6 dove gli operatori si addestravano. So che nelle nostre menti c’è il ricordo delle tante ore trascorse in questi luoghi per addestramenti, istruzioni, scuole guida, manutenzioni, approfonditi interventi di pulizia che i tre Battaglioni compivano, ognuno nell’area assegnata e poi ispezioni guardie e le lunghe ore trascorse a predisporre mezzi e materiali per interventi di pubblica calamità o più semplicemente di pubblica utilità, infatti da qui partivano le interminabili colonne che portavano nelle varie sedi sia addestrative che operative i mezzi e materiali per svolgere le numerose e onerose attività a cui eravamo chiamati, e al di là del Cormor (presso il campo sportivo) celebravamo ogni anno la nostra festa (la cui data è peraltro imminente) in cui offrivamo alla nostra arma le fatiche che le predisposizioni di tale ricorrenza comportavano.   Ed ora siamo qui davanti alla lapide di Marchetti, soldato del 5° Rgt G. morto nel ’61 ucciso dell’alta tensione scaricatasi sul suo povero corpo per l’impatto che la sua gru  aveva avuto con i cavi elettrici. Però la corona che depositeremo non vuole onorare solo lui ma tutti quelli che come lui hanno perso la vita per la nostra mai troppo celebrata nazione, per tutti quelli, in particolare i nostri, che hanno donato le proprie giovani vite almeno nell’illusione di lasciarci un mondo migliore, e per quelli che ci hanno preceduto e che, sono sicuro, stanno qui tra di noi invisibili presenze attuali nei nostri ricordi. E l’eredità che ci lasciano e che sono sicuro che vogliamo raccogliere e che cerchiamo di evidenziare in questi nostri incontri ritengo sia la volontà di costituire un baluardo (speriamo non sia l’ultimo) che possa arginare il dirompente dilagare del malcostume sia fisico che soprattutto morale che invade larga parte della nostra affollata umanità. Vogliamo celebrare i buoni sentimenti: la lealtà, l’onestà, la voglia di costruire e di impegnarsi, il rispetto per il passato, il rispetto di tutte le buone tradizioni che hanno posato le fondamenta su cui il nostro popolo ha costruito la sua grandezza. …che rimane, ancorché flemmatizzata da venti troppo dediti all’esteriore. E allora tutti insieme rivolgeremo un deferente e rispettoso omaggio ai nostri defunti perché in loro vediamo rappresentato il “Nostro” passato. Ecco durante la piccola cerimonia della deposizione sicuramente mediteremo in silenzio rivolgendo i pensieri ai buoni sentimenti che, lo sento, hanno cadenzato le nostre vite e agli ostacoli che durante queste vite abbiamo superato e allora Impervia Cedant. 

 

Due parole per concludere: questo gruppo esiste come sapete da quando nel 1991 il Bolsena è stato trasferito a Foggia ed è stato fortemente voluto (e lo è ancora) soprattutto per la ferma volontà di alcuni signori che ebbero la bella intuizione di crearlo e mi riferisco tra gli altri soprattutto a Giuseppe Sapia che in tutti questi anni ha sostenuto e incoraggiato questi eventi , ha smussato spigoli, ha dato impulso con telefonate e incontri senza mai ostentare, con discrezione e moderazione e vi dirò che senza di lui forse il gruppo non avrebbe resistito tanto: infatti dal 1991 sono passati la bellezza di 32 anni e ritengo che  il termine ex del Bolsena sia da aggiornare visto che anche il “Bolsena” come denominazione non esiste più quindi noi siamo “quelli del Bolsena” senza quell’ex che non ha più motivo di essere !!! Inoltre volevo ringraziare voi tutti che con la vostra presenza (e con il vostro entusiasmo) giustificate la permanenza in vita di questo gruppo (non dimentico le signore che hanno condiviso e continuano a condividere i nostri destini). E nella speranza di incontrarci ancora tante volte in futuro ritengo che sia il momento di pronunciare il nostro motto con lo stesso fervore con cui Francesco Allegretti ci trascinava: Impervia Cedant”

 

Volevo inoltre  ringraziare nel modo più sentito il Presidente ANGET Giuseppe Munno che non solo è intervenuto dando ulteriore lustro all’evento ma ha anche fornito strumentazione di amplificazione necessaria a sottolineare nel modo più adeguato i momenti significativi della piccola celebrazione Grazie Presidente!

 

Paolo Blasi

 

Sul n.2/2023 del notiziario ANGET c’è un articolo dedicato al nostro incontro!

William Ferrari

 

William Ferrari, papà del nostro commilitone Paolo Ferrari mi ha voluto dedicare lo scritto di cui a seguito che non potevo non condividere. E’ una testimonianza veramente  significativa!!! Grazie sig. William e grazie anche a Paolo!

 

 

Paolo Ferrari

La mamma di Paolo Ferrari è deceduta. Ritengo di interpretare i sentimenti di tutti  noi ex del Bolsena nell’esprimere a lui e a suo padre le nostre più sentite condoglianze e il nostro più caloroso abbraccio! Di seguito Paolo dice:

Ciao a tutti