Anche in occasione della Pasqua 2018 il nostro caro collega Stefano Spinola ci ha voluto inviare (nel dialetto della sua terra!!) gli auguri per la Pasqua: senz’altro commoventi e penso graditissimi!:
“LA PASSIONE DEL CRISTO”
In questi giorni di precetto pasquale, quando in molte città di fede cattolica si commemora la passione del Cristo della settimana santa, mi sovvengono alla memoria i ricordi dei luoghi ove ho vissuto la religiosa fanciullezza. Ricordo: i sepolcri nelle chiese con l’urna del Cristo decorati con sfavillanti drappi, ornati di fiori e profumati d’incenso; le lunghe processioni serpeggianti per le vie dei borghi con alla testa i tre musici: il primo con la tromba che esprime le lamentose note della via crucis, il secondo con il tamburo il terremoto e il terzo con la “Trozzula” (strumento gracchiante che non trova riscontro nella lingua italiana) la flagellazione. Segue:il pennone con i simboli della confraternita e gli incappucciati disposti su due file; i flagellanti a piedi nudi e con in testa le corone di spine; il sacerdote con l’ostensorio ed il suo seguito; la bara con il Cristo ; le pie donne che inneggiano i canti liturgici; chiude la coda la statua della Madonna addolorata trasportata a spalle da volenterosi giovani devoti. Nel ricordo di questi sacri momenti e di quelli trascorsi durante il lungo periodo della mia vita militare, vi inoltro la mia poesia scritta in vernacolo col titolo “TE L’Urnia a Pasca” e tradotta in italiano con la versione “LA PASSIONE DEL CRISTO”. Colgo l’occasione per augurarvi, unitamente alle vostre famiglie, una serena e felice Santa Pasqua, con sincero e profondo affetto, Stefano SPINOLA.
“Te L’Urna a pasca” “LA PASSIONE DEL CRISTO”
Nu lamentu te tromba te ‘mpila li carni; Un lamento di tromba ti accappona la pelle;
rulliscia lu tamburru e tremuli finu a li carcagni. rulla il tamburo e tremi fino ai calcagni.
La trozzula tice ca Cristu è fraggiallatu: La “trozzula” dice che Cristo è flagellato:
‘nchiuvatu mani e pieti e feritu a lu custatu. Inchiodato mani e piedi e ferito al costato.
Dopu dhi soni nu silenziu te morte, Dopo quei suoni un silenzio di morte,
trase intra le case senza cu tuzza a le porte. penetra nelle case senza bussare alle porte.
A ogni cristianu nde Jaccia lu core Ad ogni persona gli si agghiaccia il cuore
ppe la passione te nostru Signore. per la passione di nostro Signore.
Osci lu Sole s’ave stutatu Oggi il Sole si è spento
e lu cielu è tuttu trubbatu. ed il cielo è tutto oscuro.
La luna china manda calore La luna piena emana calore
percè è mortu lu Salvatore. perché è morto il Salvatore.
Era ‘nnucente e l’hane ccisu Era innocente e lo hanno ucciso
percè te ciujeddhi vinne crisu. perché da nessuno venne creduto.
Mancu te Pilatu ca se llavau li mani Nemmeno da Pilato che si lavò le mani
e lu misara ‘ncroce cu do addhi pacani. e lo misero in croce con due altri pagani.
Tremulau la terra e fice scumpiju Tremò la terra e fece scompiglio,
cu fazza capire te cinca era fiju. per far capire di chi era figlio.
Se spaurisciara ebbrei e romani Si spaventarono ebrei e romani
e se misara chiangire puru li cani. e si misero a piangere perfino i cani.
Dopu tre giurni è risuscitatu Dopo tre giorni è risuscitato
cu lleva te lu mundu ogni paccatu. per togliere dal mondo ogni peccato.
cu vinca la vita susu la morte per il trionfo della vita sopra la morte
e cu nu biscia cchiùi le cose torte. e mai più vedere le cose distorte.
Stefano SPINOLA
Nota: la trozzula è uno strumento gracchiante: la parola non trova riscontro nella lingua italiana;
nella lingua friulana si chiama “la schjarazzule”; nel dialetto bisiacco “la scrassula.
Stefano SPINOLA
Stefano SPINOLA
Con l’augurio di
ricordo una Pasqua al cormor nel 1984 con il prete che venne a celebrare la messa e lascio’ uovetti di cioccolata per tutti .
sten Cerimele