Gen. Amici

 

 

 

 

Purtroppo un altro dei nostri se n’é andato, il Gen. Benito Amici ci ha lasciato, i funerali sono stati celebrati mercoledì 11 settembre 2024 alle ore 09.00 nel Duomo di Udine. R.I.P.

Lutto per il Col. Tosetto

Devo comunicare che purtroppo la mamma del Col. Tosetto è deceduta. Penso di interpretare i sentimenti di noi del Bolsena nell’esprimere al Colonnello e ai suoi familiari le nostre più sentite condoglianze. R.I.P.

incontro di quelli del Bolsena!

Sabato 8 giugno noi del “Bolsena” ci siamo riuniti a Pertegada. Tale località per noi è densa di significati attribuiti da tanti di coloro che hanno militato nei ranghi del nostro Battaglione . Eravamo in 35

Di seguito  il programma dell’incontro:

  • Ore 09.15: incontro dei partecipanti nella piazza di Pertegada
  • Ore 10.00 : celebrazione dell S. Messa in località Gorgo (a 5 min. di auto da Pertegada)
  • Ore 11.00 : trasferimento presso la Lapide che commemora il Serg. Fanciullo morto in quel luogo, deposizione di una corona, onore ai caduti e breve allocuzione del sottoscritto.
  • Ore 12.30 : trasferimento presso il ristorante “Al  Canedo”

I discorsi tenuti dal sottoscritto sono i seguenti:

Sulla lapide del nostro sfortunato commilitone Giuseppe Fanciullo

Siamo qui oserei dire finalmente, intorno a questa lapide in un luogo per noi estremamente significativo; infatti se ci guardiamo intorno vediamo riapparire tra le brume dei ricordi, quel ponte che univa le due sponde, un ponte di 110 mt. che almeno una volta l’anno, costruivamo  utilizzando parte consistente delle risorse che lo Stato ci metteva a disposizioni in uomini, mezzi e materiali. Era il “Bolsena “ che si muoveva, e il Bolsena eravamo noi, noi che costruivamo la storia del nostro Battaglione, al quale dedicavamo  i nostri sforzi, le nostre energie, capacità e tanto tanto tempo, quasi tutto quello di cui disponevamo, sottraendolo ai familiari, ai rapporti sociali, sradicati dai nostri gusci d’origine e trapiantati in realtà così diverse e a volte così …impervie, e allora Impervia Cedant e trovavamo nuove realtà, un nuovo ambiente, arduo problematico ma affascinante, stimolante, …edificante. Tra l’altro trascinavamo in questo nostro mondo le nostro signore il cui supporto era (ed è) per noi essenziale e prezioso e che ringrazio. Era il nostro mestiere, certamente non monotono, raramente ripetitivo, sempre innovativo, sì perché se i materiali più o meno erano sempre quelli cambiavano gli uomini che quei materiali dovevano imparare ad usare. In questo teatro, là su quella sponda i nostri ragazzi si addestravano utilizzando i compressori per gonfiare i galleggianti,  trasportando quelle travi  e piastre Krupp M.A.N. così pesanti ma che loro facevano volare realizzando in poco tempo ogni campo da ponte, lavorando sul fango scivoloso della riva, reso ancor più instabile dallo scalpiccio degli anfibi e che esigeva il ricorso a massicce dosi del proprio senso dell’equilibrio oltre alla forza che la sana gioventù senz’altro assicurava. Poi il ponte prendeva forma e si componeva, anche per l’ intervento dei fuoribordo che sapientemente utilizzati facevano confluire portiere e traghetti all’asse ponte! Mi ricordo un’esercitazione in cui ero io il comandante di compagnia incaricato, nella quale si era simulato un attacco aereo, che implicava la messa in sicurezza del ponte appena assemblato che doveva essere separato in due tronconi ognuno ruotato verso la rispettiva riva nel più breve tempo possibile. Mi ricordo il grande affiatamento che c’era tra fuoribordisti  e uomini addetti al sollevamento dei dispositivi a glifo che hanno permesso la veloce attuazione del movimento. E quando, simulato un attacco con gas, i miei uomini hanno costruito il ponte indossando le maschere antigas. Ma il ponte si realizzava, e sul ponte dovevano passare i mezzi, per dare compimento al motivo a cui tutte quelle fatiche erano finalizzate. Tra l’altro, dopo il passaggio dei mezzi da combattimento che dovevano andare a impegnare la riva nemica, passavano anche macchine operatrici necessarie alla realizzazione di ricoveri e ripari per  la difesa e l’insediamento  sul territorio acquisito, perciò durante una esercitazione del luglio  1973, su una di queste macchine c’era Giuseppe Fanciullo. Giovane sottufficiale compreso ritengo della propria funzione, inorgoglito ed entusiasta di far parte di quell’evento (per la prima volta in uniforme), emozionato e trepidante perché penso che tutto lasciasse presagire per lui un futuro interessante e coinvolgente. Ma la tragedia lo attendeva in questo luogo, dove la sua macchina, abbandonata per un attimo a se stessa, lo trascinava in quel fossato causandone l’immediata morte. Straziante. Il clacson, attivato dal suo corpo inerte, echeggiava nel silenzio del grande fiume, segnalando a tutti  che qualcosa di tremendo era successo. Gli immediati soccorsi non hanno potuto che constatarne il decesso Una giovane vita stroncata, un immenso profondo inconsolabile dolore. E questa lapide, piccola e sperduta nella vastità dei terreni che la circondano, ormai da 51 anni posata, è qui negletta e solitaria, a testimoniare non solo quella giovane e vigorosa vita stroncata, è anche il simbolo delle nostre fatiche e dei nostri percorsi professionali. Ed è giusto riunirci intorno ad essa, per ricordare, meditare, valorizzare. Giuseppe Fanciullo è nato a Giurdignano (Le) dove le sue spoglie riposano, il 2 marzo 1952, è stato nominato sergente il 5 settembre 1972 con l’incarico di Operatore di Macchine Stradali, è arrivato al 5° Rgt. G. il 10 ottobre 1972 e morto qui, ad Isola Picchi, il 10 luglio 1073.

Alla Sua memoria e a quella di tutti i nostri caduti, dei nostri defunti, ormai numerosi, dedicheremo questa corona che senz’altro sarà accompagnata dai nostri pensieri, da quelle sensazioni edificanti che questi nostri incontri vogliono perpetuare, frutto di quella educazione forgiata dai nostri lunghi e faticosi anni nei ranghi del nostro Bolsena. Non ci resta che affidare al cielo quel grido che ancora echeggia in queste contrade e che ci fa ricordare uno dei nostri cari compagni d’arme  poderoso, accorato, indimenticabile: Impervia Cedant

Onore ai Caduti

Alla fine del pranzo:

Eccoci al termine di questo incontro che ci ha regalato per l’ennesima volta la possibilità di guardarci in faccia, contarci e scambiarci ricordi, aneddoti e sensazioni spero tutte positive. Non mi dilungherò anche perché sono circa 31 anni che vi propino parole, con l’unico intento di perpetuare l’esistenza del nostro Reparto, con tutti i significati che ciò comporta. nelle nostre menti e soprattutto nei nostri cuori. Ed è proprio attraverso i nostri incontri che il Bolsena vive, e finché ci sarà uno di noi che terrà alta la fiaccola dei ricordi il Bolsena vivrà e allora alzando i calici in un brindisi che ci accomuna e ci affratella diremo….viva il “Bolsena” e Impervia

Il solito affettuoso saluto

Paolo Blasi

 

 

 

 

 

Non posso concludere questo resoconto della meravigliosa giornata trascorsa insieme senza ringraziare nel modo più sentito il Vice Presidente nazionale Anget nonché Presidente della locale Delegazione  di Udine per il supporto fornito, per l’amicizia e per la partecipazione Col. Giuseppe Munno. Grazie Presidente!!

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Gen. di C. A. Giovanni Ridinò

Intervista a chi, tra i numerosi altri,  ha dato al nostro Reparto lustro e onorabilità.

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Carlo Paulone

Purtroppo anche Carlo Paulone è andato avanti. I funerali si sono svolti nella chiesa di Via Grazzano (Ud) giovedì 28/12/2023 alle 15.30 . Riposi in pace.

“2023”
https://necrologie.messaggeroveneto.gelocal.it/necrologi/2023/955090-paulone-carlo-gianfranco#:~:text=2023%2C%2027%20dicembre-,2023,-18%20di%20109311

 

 

 

 

Oggi gli abbiamo rivolto un triste saluto impregnato di ricordi fatti di cameratismo, di sacrifici, di avventure, dei pericoli affrontati insieme , dall’incredulità che adesso lui non ci sia più a mettere un pizzico di brio alla nostra impegnativa, rigorosa, disciplinata, faticosa vita professionale, sempre condita da quel suo orgoglio di appartenere ad una istituzione sana e rispettabile che lui, con i suoi modi singolari ma senz’altro efficaci, esaltava e addomesticava, Ciao Carlo!

 

Francesco Crucianelli

Francesco Crucianelli ci ha lascito, non era del 5° ma molto spesso ha lavorato con noi, era apprezzato sia come operatore che per la sua esuberante simpatia. Riposa in Pace nel cielo dei giusti!

 

Interventi del Bolsena!

Tra i tanti interventi fatti dal 5 Bolsena durante il periodo del sisma del 1976, ce ne uno che è finito nel dimenticatoio . Si tratta della costruzione di 5 ponti Bailey realizzati in Carnia -nella valle del Torrente Chiarsò-. L’intervento aveva lo scopo di creare un collegamento tra la Statale Pontebbana e il Comune di Paularo, considerato che la strada comunale ,a mezza costa,era diventata instabile. La 1^ cp. realizzò i ponti di attraversamento del corso d’acqua mentre un impresa civile costruì le pile e il tracciato stradale. Il C.te di Btg. era il buon Col. Spinaci. Purtroppo, come testimonianza dell’intervento ho una sola foto. Qualcuno del Gruppo ne ha altre?
Altro intervento:
5° Battaglione Genio Pionieri “Bolsena” – Terremoto Irpinia 1980.
Altro reperto storico uscito dai meandri dei miei cassetti (i cassetti sono quelli dell’allora Capitano e  amico Vincenzo De Luca): Ponte Bailey DS realizzato dalla 1^ Compagnia nel basso Cilento, sulla strada comunale Laurino – Piaggine. Credo che il periodo fosse gennaio del 1981.
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